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La storia (vergognosa) dell’IRPEF a Satriano

Come era facilmente prevedibile nessuna risposta!
Era difficile riuscire ad immaginare un atteggiamento così arrogante e menefreghista, ma tant’è.

Riassunto in 5 passi delle puntate precedenti

1️⃣ 💰 Nel corso del Consiglio Comunale del 16/04/2020 è stata approvata con voto unanime la delibera n. 12, che comporta un aumento dell’addizionale IRPEF comunale dallo 0,5% allo 0,8%, ovvero la soglia massima prevista dalla legge. Un incremento del 60% in più.

2️⃣  📰  Il 4 maggio scorso, Il Pietrafesano ha denunciato l’aumento, tenuto nascosto nella comunicazione mediatica dell’Amministrazione: considerata la crisi economica indotta dal COVID abbiamo commentato il tempismo inadeguato e l’inopportunità dell’iniziativa, chiedendo che fossero ripristinate le condizioni esattoriali precedenti. Ricordiamo, inoltre, come durante la campagna elettorale venisse giustificata la scelta della lista civetta al fine di evitare l’arrivo di un commissario che come primo provvedimento avrebbe alzato le tasse (il loro primo vero provvedimento, appunto, è stato alzare le tasse)

3️⃣  📣  L’Amministrazione ha replicato al nostro articolo spiegando che – a loro dire – una legge dello Stato avrebbe imposto l’aumento.

4️⃣  🔍  Il Pietrafesano ha chiesto più volte all’Amministrazione di indicare il preciso riferimento normativo che avrebbe imposto l’aumento dell’aliquota. L’Amministrazione non ha risposto.

5️⃣  ✉️  Il Pietrafesano ha inviato, insieme al gruppo “Obiettivo Comune” una lettera alla Segretaria Comunale (prot. N. 2890) riproponendo lo stesso quesito: quale la legge che imporrebbe l’aumento. La Segretaria ha replicato (prot. N. 3563) dichiarandosi estranea all’ambito delle nostre legittime richieste, non rispondendo quindi alla domanda. Abbiamo pertanto – in ultimo – indirizzato le medesime interrogazioni al Presidente del Consiglio Comunale e ai capigruppo Langone e Petrullo (prott. N. 3666-67-68) aspettando, evidentemente invano, una risposta.

Una storia senza fine

Come era facilmente prevedibile nessuna risposta!
Era difficile riuscire ad immaginare un atteggiamento così arrogante e menefreghista, ma tant’è.
Sul consigliere Petrullo non ci soffermiamo perché da lui oltre a improvvide dichiarazioni su Facebook, poi prontamente ritrattate, non ci aspettiamo niente e perché de minimis non curat praetor. Dobbiamo confessare che credevamo che il consigliere Langone fosse, invece, persona di caratura un po’ più elevata, ma del resto siamo sempre pronti a cambiare idea. Dobbiamo dare ragione a quanti invece dicono che si tratti di un maestro di politichese. Ci dispiace che nulla sia giunto anche dal consigliere Marcello Pascale il cui silenzio ci conferma tutte le nostre perplessità sulla decisione di aver istituito il ruolo da egli attualmente ricoperto, faticando sempre più a vederne l’utilità. Ecco, anche lui ha certificato l’inutilità del suo stesso ruolo.
Pur capendo che probabilmente si trovano, come tutti i consiglieri, in una situazione di imbarazzo nella quale sono stati portati da una decisione del sindaco e di chi gestisce la comunicazione, non possiamo di certo giustificare questo atteggiamento.

Evidentemente non è chiaro che un’amministrazione non è un club privé o una scampagnata fra amici di vecchia data per passare un po’ di tempo insieme. Il Comune non è di nessuno proprio perché possa essere di tutti, anche di chi non ha votato gli eletti o di chi a votare non è proprio andato. Per questo, non rispondere significa non solo compiacersi e abusare della situazione che si è venuta a creare ma anche dimostrare di non aver preso coscienza del ruolo che si ha.

Certo è che da questo momento in poi ci scapperà un po’ da ridere quando li sentiremo parlare di trasparenza; e non ci stupiremmo di sapere che scappi anche a loro (sono amare risate comunque…).
Sarebbe stato nel loro interesse chiarire una situazione oggettivamente ambigua e poco rassicurante. Davanti al sospetto di una bugia non c’è balcone fiorito, eventi sulla pizza chiena con titoli a effetto come “CHIENA” o rumiti di comunità che tengano: un’amministrazione responsabile fornisce le spiegazioni necessarie e se non è in grado di farlo chiede scusa e fa un passo indietro. Un’amministrazione responsabile, appunto. Non loro.

Le vere vittime di tutta questa situazione sono le persone (non noi evidentemente) che avevano veramente e genuinamente riposto la loro fiducia in questo progetto politico e che si trovano ora private del diritto a conoscere la verità e con l’impressione di essere state prese in giro.
Adesso però è arrivato il momento di mettere fine a questa incresciosa, pietosa e ridicola vicenda.
Un’amministrazione pubblica non parla con i post su Facebook ma con gli atti ufficiali. E nei loro atti ufficiali non compare alcun riferimento a questa fantomatica norma che a distanza di due mesi ancora non si degnano o non sono in grado di indicare.

Dunque le tasse le hanno alzate perché le hanno volute alzare.
Le condizioni del comune lo richiedono? Bene, lo spieghino numeri alla mano e si assumano le responsabilità politica ed amministrativa delle loro decisioni, senza nascondersi dietro un dito. Non siamo all’asilo nido anche se, visto il livello, sarebbe una condizione maggiormente auspicabile della nostra. E non è la prima volta che abbiamo modo di apprezzare tale modus operandi.

Satriano ha diritto alla politica, e la politica è una cosa seria. Non basta essere bravi ragazzi con la voglia di mettersi in gioco; oltre alla bontà bisogna avere saggezza, flessibilità, limpidità.
Diceva qualcuno che c’è da avere orrore del vuoto politico e noi siamo davanti ad un abissale vuoto politico che per quanto si tenti di riempire con slogan e frasi ad effetto rimane lì, sempre più profondo e sempre più buio. E non abbiamo intenzione di farci risucchiare in questo vuoto. Affrontare le difficoltà, è politica, sbattere i piedini dicendo “è colpa degli altri” è populismo e incompetenza.

A questo punto non possiamo che chiedere di rivedere il provvedimento in maniera da non gravare ulteriormente sulle tasche dei nostri cittadini già gravemente colpiti dalla crisi di questi mesi.
Infine, ci ricordiamo bene come durante il suo comizio dell’anno scorso l’attuale sindaco si sia cimentato in numerose citazioni di Aldo Moro.
Sì è però dimenticato, forse non a caso ci tocca dire a questo punto, di una delle sue frasi più belle: “Datemi un milione di voti ma levatemi un atomo di verità ed io sarò comunque perdente.”

A.Z.-R.P.