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L’amministrazione non bada a spese, ma neanche ai contenuti

Se ci avessero detto all’inizio dell’estate che l’amministrazione Vita aveva intenzione di spendere 70.000€ per gli eventi e le attività estive avremmo immaginato, ad esempio, un risorgimento del Lucania EtnoFolk, un “Per le antiche vie del Pietrafesa” completamente rinnovato, un cartellone da fare invidia ai tempi ormai andati.

Invece…?

La realtà purtroppo è amara e completamente diversa e, questa volta, non c’entrano affatto le restrizioni Covid.

Precisiamo sin da subito che è completamente lontana da noi l’idea di utilizzare questa nostra campagna di informazione contro le associazioni e quanti si sono impegnati per il periodo estivo (certo qualcuno vuole far credere questo!). Non fosse altro perché abbiamo tutta la volontà e l’interesse sociale e politico di collaborare con loro e con chiunque voglia mettersi in discussione.

Anzi, siamo convinti che su alcuni degli eventi ormai storicizzati si debba investire e sempre di più nel corso degli anni futuri.  

Ma non possiamo tacere il dato di fatto che questa amministrazione non nutra il minimo rispetto per la cosa pubblica e la consideri solo una forma di bancomat personale, utile a creare una rete di rapporti e ad alimentare consenso elettorale (quanta debolezza e quanta tristezza…).

Non si può tacere, infatti, che si utilizzano soldi pubblici per finanziare qualsiasi cosa senza un briciolo di programmazione e nessun tipo di prospettiva, di visione.

Tra questi balza agli occhi, ad esempio, la spesa di circa € 1.900 per un evento che si è tenuto a Sasso di Castalda, che non è stato per nulla pubblicizzato in paese (c’era il Sindaco che ha portato su quel palco i suoi saluti…); oppure il finanziamento di eventi passati completamente in sordina.

Sarebbe anche il caso ormai di aprire questioni di opportunità politica e amministrativa verso cui questa classe dirigente esprime un colpevole e ipocrito disinteresse, ossia l’evidente e non più trascurabile conflitto di interessi tra un membro delle giunta e la pro-loco, associazione beneficiaria di cospicui finanziamenti e al centro dell’organizzazione di vari eventi estivi.

Uno scenario, dunque, avvilente, che pensiamo non raggiunga nemmeno quel minimo obiettivo di risollevare l’economia dopo i lunghi lockdown ma che anzi, in prospettiva si riduce a una estemporanea elargizione di fondi che dovrebbe invece essere più calibrata (si tratta pur sempre di soldi pubblici) alla costruzione di un solido investimento che regga parte dell’economia del paese: il nostro tessuto sociale e associativo dimostra ogni giorno di avere grandi qualità, ma ha bisogno di un sostegno economico e organico, che consorzi gli sforzi, che solo una classe dirigente accorta e dotata di visione può offrire. Evidentemente, non questa.

Perché, purtroppo, questo è il “bello” di questa amministrazione: non bada a spese ma nemmeno ai contenuti!