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Donne al telefono che non suona mai

Ci troviamo di fronte ad un fatto nuovo e senza precedenti. L’impostazione della nuova consiliatura ci consegna una condizione anomala per la mancanza di un’opposizione, ma al contempo ci chiama ad una responsabilità ancora maggiore, ad essere stimolo per la nuova amministrazione.
Al netto di tutte le considerazioni politiche, è una condizione pericolosa per la stessa maggioranza, che privata del pungolo di un’opposizione ufficiale nelle sedi istituzionali potrebbe inconsapevolmente adagiarsi sugli allori.
Chiunque, dunque, può e deve sentirsi legittimato ora più che mai ad intraprendere iniziative sia di proposta e di stimolo che di controllo e di vigilanza dell’azione dell’amministrazione.
Siamo più che coscienti che bisogna dare il giusto tempo ai nuovi protagonisti di poter porre le basi del lavoro per poter concretizzare idee e progetti; come siamo ben coscienti che fare politica è prima di tutto preoccuparsi del lavoro che non c’è, delle persone in difficoltà, di quelle sole e senza aiuto. Fare politica è abbassare le tasse e stimolare investimenti; prendersi cura del territorio e tutelare il patrimonio.
Questo e altro ancora è ciò che interessa a tutti noi, a tutta le nostra gente.
Ma la Politica è prima di tutto Valori e Principi, senza i quali nessuna progettualità potrà dirsi efficace ed opportuna; nessun iniziativa potrà mai dirsi concreta e giusta.
La Politica di per sé è un fatto serio che presuppone grande senso di responsabilità e altissima capacità di decisione.
Prerogative queste, però, che ci sembrano non emerge al meglio nel primo atto di questa nuova amministrazione.
Ci riferiamo alla scelta di pubblicare un avviso per l’individuazione di un soggetto di sesso femminile capace di ricoprire il ruolo di assessore nella nuova Giunta.
Vi è un precedente: Vietri di Potenza. Qualche anno fa l’attuale Giunta Giordano, in corso d’opera, si è trovata in una condizione di voler nominare come assessori solo uomini. Scelta questa che valse l’intervento dell’Avvocatessa Pipponzi, Consigliera regionale di Pari Opportunità, che sollecitò il Sindaco a cambiare e nominare almeno una donna in seno alla Giunta. Dal braccio di ferro si arrivò al TAR. Il giudice amministrativo pose come condizione ci accoglimento del ricorso del Comune di Vietri – visto che gli amministratori non “riuscivano a trovare” una donna idonea a fare l’assessore –  quella di pubblicare un avviso (proprio quella copiata dalla nostra amministrazione). L’intenzione doveva essere quella, non di risolvere il problema, ma di superare un ostacolo che avrebbe causato una situazione di stallo. Da qui si arrivò a comprendere che a Vietri non c’erano donne che volevano fare gli assessori e che la Pipponzi doveva mettersi l’anima in pace.
L’opzione bando dunque non garantisce la presenza femminile in giunta. Il sindaco Vita si è inoltre giustamente riservato di esercitare una scelta discrezionale sulle candidature che perverranno, dato il rapporto fiduciario che deve sussistere fra sindaco ed assessore.  Dal momento che l’incarico non sarà comunque ricoperto da una eletta in consiglio non si poteva ricorrere all’altra donna della lista Satriano riparte o addirittura alla candidata per la lista Civetta? Viene richiesto di sottoscrivere il programma politico  dell’amministrazione, programma  che ha trovato il consenso di molte e valenti donne del nostro comune che avrebbero sicuramente piacere ad impegnarsi per la comunità. Ci domandiamo dunque quale sia l’effettiva utilità di questa azione e soprattutto come penserà di agire il sindaco se nessuna delle candidature vanterà un profilo adatto. Avremmo in questo caso una giunta di soli uomini? Del resto, dalle indiscrezioni circolate durante la campagna elettorale e in queste ultime due settimane sembrerebbe che il sindaco abbia giá deciso di nominare vicesindaco Rocco Perrone ed assessore Donato Vignola.