Categories
News

Carnevale: un’occasione da non sprecare

Una riflessione libera da ogni preconcetto

Come ogni anno abbiamo offerto la nostra collaborazione all’organizzazione del carnevale gestendo l’accoglienza turistica e il servizio guide, la cui impostazione è frutto di uno studio e confronto con con le operatrici ufficiali (munite di patentino regionale) e di quei professionisti che  si sono messi, da tempo ormai, a disposizione.
Una festa a cui ci sentiamo legati per motivi storici ed affettivi e che, come abbiamo detto nella riunione di giovedì scorso per tirare le somme dell’ultima edizione della festa, riteniamo sia il momento di riformulare e rivitalizzare. 
Tanto è stato fatto nel tempo per le maschere dalle varie amministrazioni – dall’invenzione del carnevale Etnico-Antropologico degli anni 80 e 90, che ha riportato in auge il Rumita, al forte sostegno dato negli anni 2000, che ha trovato il suo momento culminante   nell’importantissima collaborazione con il regista milanese Michelangelo Frammartino.
In questi ultimi anni la manifestazione è cresciuta molto, consolidandosi come momento di incontro per la nostra comunità e diventando motivo di attrazione dall’esterno grazie ad un valido lavoro di pubblicità e promozione che ha portato ad accumulare un prezioso patrimonio di mediaticità.

Tuttavia la realtà delle cose ci dice che siamo entrati in una seconda fase che esige di essere gestita in modo diverso rispetto a come è stato possibile fare fino ad ora. A dire il vero non ci siamo mai sottratti al confronto ed abbiamo sempre esplicitato il nostro punto di vista, sottolineando, onestamente, gli elementi positivi, così come non ci siamo risparmiati in critiche, queste sempre costruttive, al fine di dare un contributo di idee e di azione per offrire al visitatore/turista/ospite un’esperienza ma soprattutto una proposta culturale valida e piacevolmente fruibile. Lo abbiamo fatto anche per porre l’accento sul tema delle ricadute economiche che la festa stessa deve garantire ai nostri commercianti ed artigiani; un supporto ed un’azione volta a offrire loro occasioni di guadagno che li sollevi dai tanti e frequenti periodi di magra. Non fosse altro per il fatto che le stesse amministrazioni hanno sostenuto e finanziato l’evento, sia con risorse interne che con l’intercettazione di contributi da parte di altri Enti.

Sulla base di queste considerazioni è necessario dire la verità: il carnevale è l’appuntamento che, tra tutti, richiama in assoluto il maggior numero di persone ed anche in questa occasione è stato piacevole constatare l’attenzione di tanti al nostro evento. Allo stesso tempo, però, bisogna essere onesti nell’ammettere che si è registrato un progressivo calo di visitatori, dovuto a ragioni che per noi sono riconducibili, anche, all’effettivo apprezzamento dell’evento stesso. In questo senso si fanno, dunque, concreti i timori del verificarsi di una fase che, se non interpretata e compresa, potrebbe diventare il tratto discendente della parabola del nostro carnevale.
Il nostro ruolo all’interno dell’organizzazione ci porta a confrontarci costantemente con le persone, con i loro apprezzamenti ma anche con le loro critiche. Se le maschere in sé, particolarmente il Rumita e la Quaresima, suscitano la curiosità e l’interesse dei visitatori, non si può certamente dire lo stesso per il corteo della foresta che esaurisce la sua forza di narrazione e suggestione nei primi minuti con la partenza silenziosa del Rumita, risultando per il resto del percorso ripetitivo ed inconsistente. Si crea nei turisti la frustrante attesa di un qualcosa, di un’evoluzione ed infine di una conclusione che ricomponga il cerchio della sfilata. Se nei primi anni le esigenze erano altre, ora è, invece, necessario dare forma alla nostra sfilata attraverso un’azione che sia in qualche modo scientifica ed artistica.
Vi è il bisogno di una regia, di una proposta culturale che detti i tempi di un racconto, che dia risalto all’identità delle maschere e al loro significato dialettico, che abbia, dunque, un inizio, uno sviluppo ed una conclusione chiari e suggestivi.
Allo stesso modo bisogna iniziare a pensare ad una valorizzazione delle maschere che non sia più solo turistica ma anche etnologica e culturale attraverso la costituzione di un comitato che comprenda non solo i rappresentanti delle associazioni e della società civile di Satriano ma anche studiosi delle tradizioni popolari in grado di fornire il supporto teorico e specialistico; un comitato che contenga al suo interno una dimensione scientifica, una artistica ed una organizzativa. 

In definitiva la nostra proposta è questa. Una soluzione che sia capace di intercettare gli interessi di tutti, dai bambini agli adulti, dai partecipanti attivi ai solo spettatori. Una proposta che offra anche più occasioni di confronto e di scambio, come è stato quest’anno con il bellissimo contributo dell’istituto Comprensivo di Satriano con gli ospiti erasmus e l’offerta culturale della Compagnia Petra (#reteteatro41) che è riuscita ad intercettare un pubblico di 80 persone per lo spettacolo Humana Vergogna di sabato sera, dimostrando l’appetibilità di un palinsesto artistico-culturale a supporto della festa (vogliamo anche menzionare lo sforzo della BAR, con lo spettacolo di marionette che deve avere un supporto maggiore). 
Quest’anno, lasciatecelo dire, al ricordo dei concerti – gli stessi da anni sia come impostazione che come componenti – sono prevalse le immagini del degrado inaccettabile e ripugnante di via Roma e dei vicoli adiacenti.

A questa prospettiva- la proposta di una regia e di un’articolazione più densa della festa- abbiamo sempre ricevuto come risposta respingente quella delle risorse. Ci è stato sempre detto: “ci vogliono i soldi!” 

Ma non ci pare che non ve ne siano. 

In questi anni le amministrazioni comunali e gli enti regionali hanno riconosciuto al nostro Carnevale diverse migliaia di euro in termini di contributi diretti ed indiretti. Oltre a somme in denaro, l’organizzazione ha potuto contare su strumenti di divulgazione, di pubblicità e di supporto tecnico-organizzativo. A questi si sommano le diverse voci che l’Ass. Al Parco chiede per la festa come: – Contributi di € 10,00 a camper (quest’anno ve ne sono stati circa 80); – contributo € 10,00 per dormire in palestra, 30 posti disponibili (i cui costi di acqua, elettricità e riscaldamento rimangono a carico del Comune); – contributo di € 5,00 per parcheggio auto (sulla piattaforma dell’Ass. Al Parco si sono prenotati in 100 ma altri hanno pagato sul posto); – lotteria di € 1,00 a biglietto con premi frutto di sponsorizzazioni e a costo zero; – quest’anno il Comune ha pagato da bilancio comunale € 480,00 + iva per spurgo area camper (ma allo stato attuale non è ancora noto se ci siano stati contributi aggiuntivi erogati dal comune o da altri enti); – contributo di € 500,00 per ogni stand gastronomico; – contributo per stand di prodotti artigianali e di vario genere; a questi si aggiungono i ricavi per la vendita di bibite alla spina (uno stand a piazza Abbamonte ed uno in piazza Umberto I) di esclusiva gestione dell’Associazione Al Parco.
Ci piace pensare che il tutto non corrisponda anche minimamente ad un introito degli organizzatori – sarebbe gravissimo –  anche perché è pacifico che i componenti svolgano privatamente un lavoro diverso, anche se a supporto della festa, come ad esempio la vendita di pacchetti turistici da € 99,00 a persona attraverso l’agenzia di viaggi e tour operator Ivy Tour (come sponsorizzato sullo stesso sito del Carnevale di Satriano), e attraverso la proposta e messa vendita o noleggio di bicchieri e materiale riutilizzabile da parte della loro Associazione Eventi Green, la cui presenza era marcatamente evidente attraverso anche banner e pannelli pubblicitari.

Rinnoviamo, pertanto, la nostra disponibilità a collaborare e a migliorare la festa e magari a ritrovarci tutti in un unico soggetto, in un comitato, appunto, promosso dagli stessi organizzatori, in cui confluiscano tutte le energie, sia i contributi culturali che quelli materiali.