Categories
Fuori dal comune News

Minoranza inesistente e maggioranza spavalda

Da giovedì anche il consiglio comunale di Satriano avrà un presidente. La sua elezione è senza ombra di dubbio legittima anche nella situazione in cui ci troviamo, ma è anche opportuna?

Per la tutela in primo luogo dei diritti delle minoranze“. Sono queste le parole pronunciate da Nilde Iotti nell’atto di insediarsi come presidente della Camera il 20 giugno del 1979; da giovedì anche il consiglio comunale di Satriano avrà un presidente. La nostra è un’assemblea anomala, in cui la minoranza, essendo espressione di una lista civetta, non adempie al suo ruolo, che è sì di collaborazione con la maggioranza, ma anche e soprattutto di vigilanza, controllo e garanzia. L’essenza e la dignità di un’opposizione consistono nel proporre, stimolare e correggere l’amministrazione, non nell’esserne un doppione con tanto di deleghe. È per questo motivo che la modifica dello statuto con la quale si introduce la figura del presidente del consiglio deve essere approvata con un maggioranza qualificata che a Satriano non può esistere per il semplice fatto che la minoranza e la maggioranza coincidono non solo nelle idee ma anche nel ruolo.

Certo, l’elezione del presidente è senza ombra di dubbio legittima anche nella situazione in cui ci troviamo, ma è anche opportuna? Si sarebbe potuto ovviare al problema aprendo una discussione su questa modifica che coinvolgesse la popolazione, che in questa legislatura deve essere interpellata più che mai e che ha il dovere di essere ancora più partecipe e vigile. Viene poi da pensare a quale sarà l’effettiva mansione di questa figura nel moderare un’assemblea in cui maggioranza e minoranza sono la stessa cosa, in cui tutto viene votato all’unanimità, i cui consiglieri presenziano indistintamente nelle occasioni pubbliche come abbiamo avuto modo di vedere nelle manifestazioni religiose di quest’estate. Tutto ciò viene fatto nei primissimi mesi di amministrazione, quasi che l’inserimento di tale figura sia una priorità ed urgenza. Anche qui non si discute la legittimità di questa operazione ma la sua opportunità, che è a pieno titolo una delle categorie della politica. Insomma, si fatica a vedere quale sia la necessità impellente di scorporare la funzione di presidente del consiglio dall’ufficio del sindaco per affidarla ad una figura specifica. “Per la tutela dei diritti di quale minoranza” si necessita di un presidente se, come sottolinea il capogruppo di Satriano Riparte con una non particolarmente brillante battuta, i rapporti fra maggioranza e minoranza sono ottimi? Come potrà esercitare la sua terzietà in presenza di un’unica parte? Cosa dovrà arbitrare se in campo c’è una sola squadra? Non serve essere maliziosi per pensare che la figura del presidente del consiglio serva fondamentalmente per preservare degli equilibri interni. La minoranza,che dovrebbe essere in teoria la parte da garantire, proporrà un suo candidato o accetterà quello della maggioranza che, secondo quanto si sente in paese, sembra essere il consigliere Marcello Pascale?
Viste le circostanze, chi lo rivestirà dovrà conferire a questo ruolo un significato che non trova nel consiglio, caricandosi di un’ulteriore responsabilità: essere il rappresentante ed il garante delle istanze della cittadinanza che non trovano possibilità di esprimersi attraverso la minoranza.