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Casa dell’acqua: non scorre acqua, ma superficialità

È vero che dare da bere agli assetati è un’opera di misericordia; l’acqua è un bene pubblico, essenziale. Se l’attuale Sindaco avesse bene in mente il significato intrinseco del termine “misericordia” avremmo potuto ironizzare che egli stesso non si accontenta dell’essenzialità: vuole di più, vuole il benessere di ogni cittadino; per questo ha donato alla comunità satrianese, con una spesa di soli – si fa per dire – 2000€, la moderna – anche in questo caso si fa per dire – Casa dell’Acqua, installata da ormai qualche mese al Tuoppo.

È sicuramente il tempo di porsi qualche domanda in proposito, e interrogarsi, soprattutto, sull’opportunità politica ed economica di questa scelta, a nostro dire infelice e senza nessuna prospettiva.

La Casa dell’Acqua risponde, per l’Amministrazione, all’esigenza di ridurre il consumo di plastica e consentire di risparmiare sull’acquisto dell’acqua, venduta a 6 centesimi al litro. Due proponimenti senz’altro lodevoli; ma chi dice che questo macchinario risponda effettivamente ai due scopi e non sia stato solo una spesa di 2000€ funzionale a poter dire “lo abbiamo fatto”?

Per il consigliere Petrullo – primo a testare con entusiasmo il miracoloso macchinario, in un video pubblicato sui canali del Comune – la casa dell’acqua non solo è nuova di zecca, ma è anche un concentrato delle più moderne tecnologie in materia. Eppure, basta guardarla. Che sia brutta come poche cose nell’Universo (a guardarla uno direbbe che è di seconda mano, o riciclata) è un rospo che con un po’ di sforzo si può ingoiare, sempre se non teniamo in considerazione che parlano e sparlano di decoro urbano. Ma il resto?

  • Il sistema di erogazione (lo si apprende anche solo dal simpatico video ufficiale dell’amministrazione) è lento e macchinoso, non certo intuitivo. Bisogna districarsi tra tessera, pulsanti, sportello e ugello perché l’operazione vada a buon fine. E per di più è necessario tenere la bottiglia in mano e sollevata per poterla riempire.
  • Il luogo dove è installata non è certo dei migliori: il tratto di strada che la costeggia, la Nazionale, impedisce la sosta dei mezzi. Peregrinare con una pesante cassa d’acqua tra le mani verso l’automobile parcheggiata a distanza non è certo una situazione augurabile.
    Non vi sono strisce pedonali; non vi è un segnale che indica un’area di sosta per le autovetture; occupa un tratto pedonale di passaggio che collega corso Trieste con via Aldo Moro.
  • Ci chiediamo, inoltre: è stato chiesto l’opportuno e necessario parere all’Ufficio dei Vigili Urbani? In merito a questa scelta il nuovo Vigile che è ben attento a non far parcheggiare le auto vicino ai bar cosa dice infatti quando le auto si fermano di fianco alla casa dell’acqua, occupando la carreggiata del tratto comunale della nazionale?
  • Un ultimo dato, piuttosto rappresentativo della questione, è la serie di disegni adesivi (fotocopiati) spiaccicati con evidente incuria sulle pareti del dispositivo: storti, si sovrappongono ad altre illustrazioni che erano già incollate quando il prodigioso apparecchio venne installato. Si tratta di opere di bambini che, a dire dell’amministrazione, sono stati coinvolti in un percorso di consapevolezza ambientale. Visto il trattamento poco rispettoso che è stato riservato loro – un incollaggio frettoloso – pare proprio che se ne faccia un uso strumentale: ma non possono i candidi disegni dei piccoli coprire l’approssimazione e il pressappochismo dei grandi. Anzi per noi avvrebbero meritato una maggiore e diversa considerazione.
Qualcuno ci ha benignamente spiegato che sbagliavamo se quando abbiamo letto “casa dell’acqua” abbiamo pensato a una struttura con porte, balconi e finestre. Ora, tralasciando questa desolante affermazione che ci vogliamo sforzare di considerare una battuta venuta male, a voi la foto – a titolo di semplice esempio – della casa dell’acqua del Comune di Latronico, tanto per valutare già solo se ci sia un po’ di divario estetico.

 

Un altro esempio: la casa dell’acqua del comune di Tramutola

Abbiamo poi una serie di domande: il costo al litro, ad esempio, come trova giustificazione? Come possiamo saperlo se è ignoto il sistema di gestione delle tessere, gli oneri della manutenzione (necessaria per garantire il funzionamento e dunque soprattutto l’igiene dell’apparecchio) e il contratto con la ditta che l’ha installata e che a quanto risulta dai dati dell’Agenzia delle Entrate riportati sulla sua stessa facciata ne introita il fatturato? Abbiamo chiesto al consigliere Petrullo di inviarci i documenti ma – come del resto ci ha abituati – alle sue improvvise, inconsulte e spontanee sortite segue sempre un prolungato e convinto silenzio.

Chi paga il consumo dell’acqua ad Acquedotto visto che ogni fontana pubblica è dotata di contatore e un contratto di servizio che prevede che dopo aver consumato un certa quantità di metri cubi concessi gratis da parte di Acquedotto, il resto è a completo carico del Comune? C’è un documento dove tutto questo è previsto? Dov’è il progetto di installazione e di previsione di tutti i costi e ricavi?

Su tali questioni intendiamo aprire un serio e accurato approfondimento, motivo per cui abbiamo prodotto una richiesta di accesso a una serie di atti che riproduciamo qui di seguito. Quando ci è andata bene abbiamo ottenuto risposta allo scadere del trentesimo giorno, per cui -portate pazienza- ci faremo sentire.


AL SINDACO

 ALLA SEGRETARIA COMUNALE   

                                            COMUNE DI SATRIANO DI LUCANIA (PZ)

Trasmessa via pec all’indirizzo: [email protected]

OGGETTO: Richiesta di accesso civico generalizzato ex d.lgs n. 96/2016 relativo agli atti della “Casa dell’Acqua”

Qualche mese fa l’Amministrazione Comunale ha installato su Via Nazionale, all’altezza dell’attraversamento pedonale che porta a Via Aldo Moro, un dispositivo chiamato “Casa dell’Acqua”, capace di erogare acqua potabile anche addizionata ad acido citrico e bicarbonato di cloro, fissando il costo a litro in € 0,06 cent.

La stessa Amministrazione attraverso diversi post ed un video pubblicati sulla pagina “Comune di Satriano di Lucania” della piattaforma Facebook ha spiegato che il progetto si inscrive in più ampio piano volto a creare risparmio sulla raccolta differenziata e quindi, di conseguenza, ad alleggerire il tributo TARI a carico dei cittadini.

Nondimeno esso rappresenta, inoltre, un tassello importante per la sensibilizzazione all’educazione ambientale e al rispetto della natura.

Ha indicato le modalità di accesso al servizio, specificando che è necessario ritirare una tessera presso il negozio Elettronica Store, sito in Satriano di Lucania alla Via Nazionale, dietro la corresponsione di € 8,00.

In virtù della suddetta premessa, con la presente nota, si richiede di accedere agli atti relativi all’installazione della “Casa dell’Acqua” in virtù di quanto consentito dal D.lgs. n. 96/2016 che disciplina l’istituto dell’Accesso Civico Generalizzato.

Nello specifico si richiede:

  1. Progetto relativo all’installazione del dispositivo con la specificazione delle previsioni costi/benefici (con specifica indicazione della previsione del costo energia elettrica e del costo dell’acqua fornita da Acquedotto Lucano);
  2. Contratto che regola i termini del rapporto fra l’Ente Comune e la ditta fornitrice dell’apparecchio, con l’indicazione delle specifiche clausole di ripartizione degli incassi derivanti dalla vendita dell’acqua; 
  3. Contratto di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’apparecchio;
  4. Contratto di fornitura tessere con il punto vendita.
  5. Progetto previsionale dal quale si può desumere i risparmi sulla raccolta differenziata e sul tributo TARI;
  6. Progetto specifico di educazione ambientale e di sensibilizzazione al rispetto della natura e del riciclo;
  7. Protocollo di partnership con i Centri Estivi per la realizzazione dei disegni apposti sull’apparecchio.
  8. Richiesta parere all’Ufficio Polizia Locale sulla idoneità del luogo di installazione;
  9. Parere dell’Ufficio Polizia Locale sull’idoneità del luogo di installazione;
  10. Piano di predisposizione luoghi di sosta autoveicoli per consentire il carico e scarico;
  11.  Piano di sicurezza per l’utenza. 

Distinti saluti      

Satriano di Lucania, li 14.10.2020